Come la letteratura e la poesia greca hanno influenzato C.S. Lewis (con Anthony Hopkins!)
La scorsa settimana è stato il compleanno del famoso autore britannico C.S. Lewis (il 29 novembre per l’esattezza), quindi per festeggiare daremo un’occhiata a come la letteratura e la poesia greca hanno avuto un profondo impatto sul suo lavoro. Lewis è stato professore di letteratura medievale e rinascimentale all’Università di Cambridge ed è noto soprattutto per le sue opere di narrativa, tra cui Le cronache di Narnia e La trilogia dello spazio. Fu anche un prolifico scrittore di saggistica, tra cui critica letteraria, teologia e filosofia.
Lewis fu profondamente influenzato dai classici, in particolare dalle opere di Omero, Platone e Aristotele. Studiò letteratura greca e latina a Oxford e continuò a insegnare queste materie a Cambridge. Il suo amore per i classici è evidente nella sua scrittura, che spesso attinge a temi e motivi dell’antica mitologia greca e romana. Prima di continuare con questo articolo, c’è un film con Anthony Hopkins del 1993, intitolato Shadowlands, che potrebbe interessarti guardare. È un film biografico sulla vita di C.S. Lewis e puoi guardarlo tutto su YouTube qui sotto (o continuare questo articolo qui sotto):
Lewis fu introdotto alla letteratura greca in giovane età dal suo tutore, William T. Kirkpatrick, che gli insegnò il latino e il greco e lo incoraggiò a leggere ampiamente e criticamente. Lewis era affascinato dalla bellezza e dalla meraviglia dei miti greci, che descriveva come “una sorta di vino arioso” che lo riempiva di “una gioia oltre le mura del mondo, struggente come il dolore”.
Lewis riconobbe che i miti greci non erano veri in senso storico o scientifico, ma credeva anche che contenessero una verità più profonda che trascendeva la razionalità. Egli chiamò questa verità “mito”, che definì come “un barlume reale, anche se sfocato, della verità divina che cade sull’immaginazione umana”. Sosteneva che il mito era un modo per esprimere l’inesprimibile, il desiderio di qualcosa al di là del mondo naturale, il desiderio di Dio.
Lewis fu anche influenzato dalla poesia degli antichi greci. Era particolarmente attratto dalle opere di Omero, i cui poemi epici, l’Iliade e l’Odissea, sono considerati tra le più grandi opere della letteratura occidentale. Lewis era affascinato dal modo in cui Homer usava il linguaggio per creare immagini vivide e trasmettere emozioni potenti. Ha visto questo come un modello per la sua scrittura, che spesso utilizza immagini vivide e un linguaggio poetico per trasmettere idee complesse.
L’ammirazione di Lewis per la letteratura greca non era solo intellettuale, ma anche artistica. Ha imparato dai poeti e dai narratori greci come creare narrazioni avvincenti, personaggi memorabili e immagini vivide. Ha anche preso in prestito dai generi e dai motivi letterari greci, come l’epica, la tragedia, la commedia, la satira, l’allegoria e la fantasia.
Uno degli esempi più evidenti dell’uso della letteratura greca da parte di Lewis è la sua serie Narnia, che è piena di riferimenti e allusioni alla mitologia greca. Ad esempio, ne Il leone, la strega e l’armadio, i bambini incontrano un fauno di nome Mr. Tumnus, che è una creatura della mitologia greca che ha le zampe e le corna di una capra e il busto e la testa di un uomo. Ne Il viaggio del veliero, la nave salpa verso l’isola dei Duffer, che sono simili ai Ciclopi, i giganti con un occhio solo dell’Odissea di Omero. In The Silver Chair, gli eroi incontrano una strega che trasforma le persone in pietra, come la Medusa della mitologia greca.
Lewis utilizzò anche la letteratura greca come fonte di ispirazione per i suoi temi e messaggi. Ad esempio, in Till We Have Faces, ha raccontato il mito di Amore e Psiche da una prospettiva diversa, esplorando la natura dell’amore, della bellezza e della fede. Lewis credeva che i miti non fossero semplicemente storie, ma piuttosto un modo per esprimere verità profonde sul mondo e sull’esperienza umana. Vedeva i miti dell’antica Grecia come un modo per esplorare la condizione umana e la natura della realtà.
Lewis era particolarmente interessato all’idea del “metodo mitico”, che credeva fosse un modo per trasmettere la verità attraverso l’uso di storie fantasiose. L’opera di Lewis continua ad essere letta e studiata ancora oggi, e la sua eredità come scrittore e studioso è sicura. Se volete saperne di più su di lui, potete guardare il documentario qui sotto (o il film Shadowlands, in primo piano):
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